Doom 3 – Il terzo capitolo della saga di ID Software

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Doom 3 è un videogioco sparatutto in prima persona di fantascienza horror sviluppato dalla software house “id Software” e pubblicato originariamente da Activision.

Il terzo capitolo è ambientato tra il 15 e 16 novembre 2145 nel centro di ricerca UAC su Marte, ed è una rivisitazione del Doom originale, con un motore di gioco e una grafica completamente nuovi.

Doom 3 si concentra su un gameplay lento e metodico, al contrario del run and gun dei suoi predecessori.

Ha ricevuto un’accoglienza positiva per la sua atmosfera che ispira paura e per la grafica rivoluzionaria, ma è stata anche criticata per il suo gioco altrimenti semplicistico, i cliché con effetti horror e l’oscurità pervasiva.

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Caratteristiche di Doom 3

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Secondo John Carmack, lo sviluppatore del motore grafico leader di id, la “triade di caratteristiche” nella tecnologia Doom 3 è composta da:

  1. Illuminazione e ombre uniformi
  2. Animazioni complesse e script che mostrano l’illuminazione per pixel in tempo reale e completamente dinamica e lo shading dello stencil.
  3. Superfici GUI che aggiungono ulteriore interattività al gioco

La chiave del motore grafico Doom 3 sono l’illuminazione e le ombre unificate.

Tutti i motori 3D fino a Quake III e Unreal Tournament (inclusi) avevano calcolato e impostato le luci durante la creazione della mappa, salvando tali informazioni nei dati della mappa, rendendo l’illuminazione estremamente statica. Al contrario, nel nuovo motore Doom 3, la maggior parte delle sorgenti luminose sono calcolate al volo. Ciò consente alle luci di proiettare ombre anche su oggetti non statici come mostri o macchinari, cosa impossibile con le lightmap statiche. Un difetto di questo approccio è l’incapacità del motore di rendere ombre morbide e illuminazione globale.

Oltre all’illuminazione dinamica e alle ombre, il motore di Doom 3 è stato il primo software di id Software a fare un uso estensivo del bump mapping.

Per creare un’atmosfera più simile a un film, ID ha alternato il gameplay con molte sequenze animate di mostri all’interno del gioco che tendono imboscate al giocatore o appaiono in giro.

Per aumentare l’interattività con il mondo di gioco, id ha progettato centinaia di schermi animati ad alta risoluzione per i computer di gioco, all’interno del gioco stesso.

Piuttosto che usare un semplice “tasto usa”, il mirino agisce come un cursore del mouse sugli schermi consentendo al giocatore di utilizzare un computer nel mondo di gioco. Ciò permetteva a un terminale di gioco di eseguire più di una funzione, come un pulsante di sblocco della porta apparentemente evidente, combinato con una funzione più oscura che consente a un giocatore astuto di sbloccare un armadietto delle armi nelle vicinanze.

Altre caratteristiche importanti del motore di Doom 3 sono la mappatura normale e l’evidenziazione speculare delle trame, la gestione realistica della fisica degli oggetti, la colonna sonora dinamica e ambientale e il suono multicanale.

 

id Tech 4

id Tech 4, ovvero il motore grafico di Doom 3, doveva essere un semplice miglioramento di id Tech, Quake III Arena.

Inizialmente era prevista una completa riscrittura del motore di rendering, pur mantenendo altri sottosistemi, come l’accesso ai file e la gestione della memoria. Dopo che il nuovo renderer era funzionale, tuttavia, fu presa la decisione cambiare linguaggio di programmazione, passando da C a C++, rendendo necessaria una completa ristrutturazione e riscrittura del resto del motore.

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